In questa fine d'Aprile del 2013,proprio nel momento in cui sembra che le forze politiche della sinistra italiana siano prese da una dissennata voglia di autodistruzione,c'è da segnalare una novità culturale molto importante.E' finalmente uscito in commercio il libro e il video che ricostruiscono la vita e l'opera di un vero rivoluzionario, il parmense Guido Picelli(1887-1937). Un articolo del Manifesto, che recensiva la prima uscita del video, parlò di Picelli come il "Che Guevara" italiano forse per catturare l'attenzione del pubblico più giovane ma quel concetto forse non è adatto a presentare una figura storica che appartiene totalmente alla storia della prima parte del '900, ma che fa anche parte integrante della storia della sinistra italiana. Anzi direi che riproporre la figura di Picelli oggi può essere importante per riflettere sulla cecità delle forze politiche,i settarismi,le meschinità,i personalismi che non sono solo una prerogativa dell'oggi ma appartengono in pieno anche alla storia della sinistra ( e non solo italiana). L'autore del libro e del video, il regista Giancarlo Bocchi ha compiuto veramente un'opera meritoria perché si è dato da fare negli archivi di mezzo mondo per trovare tracce del passaggio di Picelli.Particolarmente fecondi e belli sono i documenti trovati in Spagna e in Russia dove Bocchi è riuscito a ricostruire il rapporto non proprio idilliaco tra la dirigenza del PCI all'estero, i servizi segreti sovietici e l'apparato del PCUS che riteneva Picelli un pericoloso deviazionista in quanto per nulla allineato sulle posizioni del Comintern e di Mosca. Anche il suo invio in Spagna sembra proprio che sia stato un modo "per levarselo di mezzo"così come la sua fine,ucciso da un colpo sparatogli alle spalle, non sia da addebitarsi alle forze franchiste. Spero tanto che questa pubblicazione provochi un impulso anche nella ricerca storica accademica che si è occupata di Picelli in modo saltuario e discontinuo
Questo video e il libro che lo accompagna sono un primo passo ma importantissimo per ri-appropriarci della memoria della sinistra senza più le chiusure e le cesure che sono state compiute in questi decenni. Prova ne sia il fatto che la figura di Picelli così luminosa e incontrovertibile nella sua carica rivoluzionaria, sia rimasto per tanto tempo sepolta tanto che se si domanda “Chi è Guido Picelli” anche a persone informate e documentate, non sanno niente o quasi. L’Archivio ’68 ha nella sua ragione sociale proprio la divulgazione e la promozione di questa memoria ed è per questo che organizzeremo proiezioni pubbliche presentazioni e sessioni di informazione per far conoscere meglio questa figura finora troppo misconosciuta.
ecco quanto scrive su repubblica Fiorenzo Sicuri a proposito di un altro dcumentario di bocchi su guido picelli
RispondiEliminahttp://parma.repubblica.it/dettaglio/polemica-su-picelli-sicuri-replica-a-bocchi/1680426/2
Infine, comprendo che Bocchi abbia la necessità di fare la maggiore propaganda possibile al futuro libro e al futuro documentario che egli sta preparando e le sue polemiche servono anche a questo: bisogna infatti dire che l’autore, cercando di realizzare da diverso tempo degli scoop giornalistici, a suo modo sta producendo una campagna propagandistica di preparazione all’uscita del suo prodotto, costruendone il climax. A giudicare da ciò che egli scrive e da come usa le fonti, avanzo a mia volta un’i potesi sui prodotti di Bocchi: un’ipotesi sinora non provata, come quella sulla morte di Picelli, ma in questo caso si avrà primo o dopo la verifica fattuale….
Polemica su Picelli Sicuri replica a Bocchi | Parma la Repubblica.it
parma.repubblica.it