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venerdì 24 dicembre 2010

Guy Debord : una biografia






Guy Debord
Scrittore, filosofo e cineasta francese (Parigi, 1931 - Bellevue-la-Montagne, Haute Loire, 1994).

A 19 anni, Guy Debord inizia l’attività letteraria all’interno degli ultimi movimenti dell’Avanguardia del secolo scorso. Aderisce infatti al lettrisme, il movimento di Isidore Isou. Nel giugno 1952 però con altri tre “lettristi”, fonda “L’Internazionale Lettrista” (IL), rompendo col movimento di Isou nel novembre dello stesso anno, poco prima della pubblicazione del primo numero della rivista internazionale “Lettriste”, che diventerà in seguito “Potlach” dopo la fuoriuscita di uno dei suoi membri nel 1954.
Nel 1952, Debord gira la sua prima pellicola: “Hurlements en faveur de Sade(Urla in favore di Sade). Siamo nell’epoca del recupero del Sade clandestino e della sua circolazione più o meno tollerata. Ma Debord diventa soprattutto il principale animatore di un movimento che si definisce rivoluzionario: “L’Internazionale Situazionista” (IS) (e Situazionismo il suo credo estetico) che raccoglierà, dal 1957 al 1972, alcune decine di intellettuali dell'Europa, dell’ America e dell'Africa del Nord, fra cui artisti fuoriusciti dal movimento “Cobra”, che si attestano su una “critica totale del mondo esistente” (sistema politico, urbanistico, consumistico) per invertire l'ordine stabilito. Nel 1958 esce il primo numero della rivista dell’IS, diretto da Debord, e l’ anno successivo, il libro “Memorie” scritto in collaborazione con il pittore Asger Jorn.
Irriducibile avversario della società borghese, Debord dichiara: « Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono ». Infatti, Debord ha scritto pochissimo: libelli, alcune annotazioni sui suoi film, e soprattutto due smilzi volumetti: La Società dello spettacolo (1967), requisitoria contro le merci e il denaro, che esercitò una grande influenza sul movimento del maggio '68 e Commentari sulla società dello spettacolo(1988), dove precisa le sue analisi.
Nel 1984 in occasione dell'assassinio del suo amico, mecenate ed editore Gerard Lebovici, è presentato dalla stampa come un agente del terrorismo internazionale: Debord redigerà le sue ragioni sull 'affaire Lebovici in "Considerazioni sull'assassinio di G. Lebovici" (1985).
Quest'uomo discreto, schivo, isolato - rifiutava le interviste ed è stato poco fotografato -, si svela nei suoi libri autobiografici, Panégyrique (1989) e Questa cattiva reputazione (1993), dove dà qualche scorcio sul suo modo di intendere e interpretare la vita.
Guy Debord in fin dei conti ha denunciato con la stessa virulenza sia le derive del capitalismo che le imposture del maoismo, accusato l'impero dell'economia mercantile, previsto la corruzione degli stati democratici, divelto dal piedistallo la statua di Sartre, annunciato la fine del comunismo e la nascita del nuovo corso postsovietico.
Autore di pellicole d'avanguardia («Sur le passage de quelques personnages à travers une assez courte unité de temps», 1959 ; «Critique de la séparation, 1961 ; la «Société du spectacle», 1973 ; «Réfutation de tous les jugements», 1975 ; «In girum imus nocte et consumimur igni» , 1978 (dalla celebre frase palindroma), che hanno avuto scarsissima circolazione nella stessa Francia e nessuna in Italia.
A seguito dei fallimenti dei suoi film, Debord ne pubblica i dialoghi sotto il titolo di «Opere cinematografiche complete: 1952 -1978». Secondo la sua stessa volontà, alle sue pellicole è vietata la diffusione; peraltro Debord ha scritto anche un volumetto Contro il cinema (1968).
Violenta requisitoria contro la società dello spettacolo del capitalismo maturo, il pensiero di Debord attinge alle categorie della critica marxiana della società, utilizzando lo stesso frasario di Marx(come i teorici della”Scuola di Francoforte” ma a differenza di costoro egli si rivela poco sensibile alle tematiche psiconalitiche); nei fatti Debord aggiorna e porta all’estremo il pensiero roussoviano (quello del Discorso sulle scienze e le Arti e la Lettera a d'Alembert sugli spettacoli) sul potere di perversione, sviamento e corruzione dello spettacolo come strumento di coercizione e di alienazione dell’individuo da parte del sistema. E come Rousseau ne soffre tutte le contraddizioni: non ultima quella di girare pellicole e di scrivere contro il cinema allo stesso modo in cui il grande Ginevrino denunciava coi romanzi e nei romanzi il potere corruttivo dei romanzi.

Guy Debord si è dato la morte il 30 novembre 1994.

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