Premessa
La crisi globale del 2007 continua a dispiegare i suoi effetti. L’Europa è divenuta la roccaforte dei più incalliti neoliberisti, che ne stanno immolando l’economia sull'altare delle loro formule matematiche prive di ogni relazione con la realtà. Anni di puntiglioso rigore, di pareggi di bilancio, di attenzione esasperata ai debiti sovrani di panico di fronte alle increspature inflazionistiche, stanno aggravando il disastro che le stesse formule hanno contribuito a creare. L’Italia, in questo fosco panorama, non ha ancora subito la formale sottomissione ai dettami della cosiddetta “Troika” (BCE, FMI, Commissione UE), come Spagna, Portogallo e Grecia, ma avuto dei governi (Monti, Letta), che di essa erano emanazione diretta se non addirittura ispiratori. Ora con il governo Renzi fluttua nel nulla, in un vuoto pneumatico di idee, che rischia di essere molto più pericoloso. Occorrerebbe uno scatto di orgoglio, ma non pare che questo rientri nelle possibilità concrete. L’assenza di una guida, seppur erronea può produrre guasti ancora maggiori di quelli già verificatesi. Eppure, come vedremo, il paese ha effettivamente delle risorse reali su cui scommettere.
(Leggi tutto http://www.ucadi.org/images/stories/ucadi/pdf_nl/cp69.pdf )
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