Il Convegno che si è
tenuto il 2 Febbraio scorso a Firenze alle Murate nella sala Kelly La Rocca e
intitolato “Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht a cento anni dal loro assassinio”,
è stata una scommessa anche un po’ rischiosa. Infatti quando l’abbiamo pensato
ci siamo chiesti: ma a chi può interessare parlare di un evento di cento anni
fa che riguarda due personaggi famosi del movimento comunista internazionale?
Proprio ora che la sinistra sembra cancellata dal panorama politico italiano ha
senso trattare temi “obsoleti” e oramai “archiviati”? Nonostante questi dubbi
abbiamo pensato che un senso ce l’aveva e anche importante : se coloro che si
vogliono richiamare ai valori della sinistra non riflettono sul perché delle
loro sconfitte allora vuol dire che si vuole proprio mettere in soffitta tutto
l’enorme patrimonio di valori e di lotte che fanno parte di questa tradizione.
E tutto questo non ci sembra possibile.
Con soddisfazione abbiamo constatato che è stata una scommessa vittoriosa: la
sala delle Murate conteneva un pubblico molto numeroso e attento. Noi
ottimisticamente avevamo preparato 100 sedie ma non sono bastate neppure il
doppio. Dopo una breve presentazione del convegno da parte di Giordano
Lovascio,il primo intervento è stato quello del Prof. Riccardo Bellofiore che
ha trattato il tema “ Rosa Luxemburg una candela che arde dalle due parti”: è
stata una relazione molto accurata e seria che ha trattato non solo l’aspetto
storico della vicenda umana e politica di Rosa Luxemburg ma anche un esempio
molto riuscito di tenere assieme il pensiero e l’azione della rivoluzionaria
polacca con i problemi e le discussioni del nostro tempo con collegamenti
teorici molto azzeccati e con una avvertenza che è stata molto importante: non
si può separare la donna Rosa Luxemburg (quale emerge dalla lettura del suo
bellissimo epistolario)dalla teorica politica e dalla agitatrice. Chi compie
questa operazione stravolge completamente il senso storico della sua figura.
Bellofiore ha ripetuto più volte che non voleva assolutamente fare un’opera di
“attualizzazione”ma solo far capire l’enorme importanza teorica e politica di
questo grande personaggio. L’intervento seguente di Vincenzo Miliucci è stato
molto appassionato ed ha testimoniato la grande simpatia che Miliucci prova per
questa figura di rivoluzionaria: egli ha voluto altresì collegare la sua
esperienza di militante del Collettivo di Valle Giulia del’68 evocando il
debito che il movimento giovanile di tanti anni fa ha contratto con il pensiero
luxemburghiano ed ha sottolineato la validità del metodo critico di Rosa
Luxemburg che nella sua elaborazione teorica è andata al di là di Marx pur
partendo da basi rigorosamente marxiane così come il movimento del ’68 ha
cercato di innovare le analisi del pensatore tedesco adeguandole alle mutate
condizioni storiche in cui i militanti del ’68 venivano a trovarsi.
Dopo le prime due
relazioni si sono esibiti i membri del “Coro d’Assalto Garibaldi” di Livorno
con canzoni storiche del movimento operaio e con alcune novità :ad esempio il
conduttore del coro Pardo Fornaciari ha trovato una versione
dell’Internazionale composta da Pascoli (prima della sua conversione alle
politiche coloniali di Giolitti) che è stata magistralmente eseguita.
Alla ripresa dei
lavori è stata la volta di Vito Nanni che ha tentato di delineare la crisi
dell’Impero Guglielmino per chiarire il quadro storico di riferimento generale
in cui avvengono le prime fasi della rivoluzione tedesca fino al Gennaio 1919
in cui avviene l’assassinio dei due dirigenti spartachisti. Purtroppo, dato che
l’ora cominciava a diventare tarda, il relatore è stato costretto ad
interrompere il quadro per permettere l’ultimo intervento di Giuseppe Gambino
che ha tracciato una bellissima biografia politica di Karl Liebknecht. In
apertura del suo intervento Giuseppe Gambino ha letto un breve biglietto di
Enzo Collotti che faceva i suoi auguri per la buona riuscita del convegno. Con
la lettura di questo biglietto giustamente è stato sottolineato il grande
apporto che il Prof. Collotti ci ha fornito per la buona riuscita della serata.
La relazione di Giuseppe Gambino è servita tantissimo a colmare una lacuna nella
conoscenza della rivoluzione tedesca del 1918-’19: mentre molti sanno chi è
stata e cosa ha scritto Rosa Luxemburg pochissimi in Italia sanno quale enorme
importanza avesse la figura di Karl Liebknecht per il proletariato non solo
tedesco ma mondiale. L’aver rievocato il suo impegno di agitatore, di instancabile
organizzatore del movimento pacifista in Germania e di intellettuale nonché di
parlamentare e di dirigente del movimento spartachista, è stato il grande
merito di questa relazione.
Nonostante l’ora fosse
già tarda c’è stato anche un po’ di dibattito segno che l’argomento e il modo
in cui era stato trattato ha incontrato l’interesse di molti tra il pubblico
presente.
Per quelli che
volessero ascoltare le relazioni dal vivo basta cliccare sui Link sottostanti:
01 Giordano Lovascio
https://youtu.be/jUekYjvrI_o
02 Vincenzo Miliucci
https://youtu.be/EqodzaLZvt4
03 Riccardo Bellofiore
https://youtu.be/uYWtPAkhAoI
04 Vito Nanni
https://youtu.be/B0ZZ-M8Vd7Y
05 Giuseppe Gambino
https://youtu.be/JQY1cGpHJH4
06 Intervento Pubblico
https://youtu.be/66OYaWn07SU
01 Giordano Lovascio
https://youtu.be/jUekYjvrI_o
02 Vincenzo Miliucci
https://youtu.be/EqodzaLZvt4
03 Riccardo Bellofiore
https://youtu.be/uYWtPAkhAoI
04 Vito Nanni
https://youtu.be/B0ZZ-M8Vd7Y
05 Giuseppe Gambino
https://youtu.be/JQY1cGpHJH4
06 Intervento Pubblico
https://youtu.be/66OYaWn07SU
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