Si avverte che la proiezione del Film "L'Albero di Guernica" previsto per la settimana passata avrà luogo Mercoledì 13 Maggio alle ore 21 nella sede del circolo URL Arci di San Niccolò. Ingresso gratuito
L’Albero di Guernica - un
film di Fernando Arrabal (1975)
Una delle pellicole che merita un posto di maggior rilievo
nell’ambito dei film che hanno come tematica la guerra civile spagnola è il
film “L’albero di Guernica”
del regista, autore di teatro e pittore spagnolo Fernando Arrabal. Il film, girato verso il tramonto del regime
franchista in Italia fra i sassi di Matera (per ricreare l’ambientazione della
Castiglia degli anni ’30) è un’apologia in chiave surrealista e visionaria
dell’ideologia marxista del regista, apertamente schierato con la fazione
repubblicana.
La trama è incentrata sul villaggio feudale di Villa Ramiro
(immaginario) dalla vittoria del fronte popolare alla sua sconfitta per mano
delle truppe nazionaliste di Franco attraverso le vicende amorose dei due
protagonisti: Goya, figlio del conte di Cerralbo e Vandal, giovane contadina
del paese. Quello che al di là della parta fantasiosa va messo in rilievo e la
parte più vicina alla realtà storica che rappresenta bene l’orrore
dell’ideologia repubblicana e che ovviamente il regista con la sua “poetica”
esalta. Le scene dove l’orda inferocita di sostenitori del fronte popolare assalta
la Chiesa del paese (vista nella visione del regista e in quella repubblicana
come principale “centro del potere” da abbattere) sono fortemente emblematiche
non solo di un generico e vago “anticlericalismo” degli anarco comunisti
spagnoli ma sopratutto del loro satanico e viscerale odio verso la religione
cristiana e Gesù Cristo, che trova il squallido e abietto apice nel miliziano
repubblicano che con disprezzo orina sul Crocefisso e su tutto ciò che esso
rappresenta.
Le altre disturbanti scene dell’assalto (la profanazione delle
statue delle sante, dei Crocefissi presi a fucilate, il pubblico vilipendio dei
resti dei cadaveri dei religiosi) erano la realtà quotidiana che viveva la
Chiesa nella Spagna repubblicana, con l’aggiunta del massacro di numerosi
sacerdoti e laici per il loro credo religioso e dei conventi ed edifici
religiosi bruciati. Scene che nel corso della storia non si sono visto solo
nella Spagna del fronte popolare ma anche nella Francia giacobina della
rivoluzione dell’89, del Messico post rivoluzionario di Plutarco Calles e nella
Russia bolscevica e in tutti i frangenti dove nella storia si è manifestato
l’odio satanico verso Cristo e la sua Chiesa. La peculiarità della pellicola di Arrabal sta
non solo nel aver mostrato la sacrilega ferocia dei “rojos” ma nel fatto che
sia una pellicola di un regista filo repubblicano a farlo. Se l’avesse fatto un
regista filo nazionalista avrebbe avuto una qualche forma di boicotaggio (come
accaduto per il recente “Cristiada”).
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