Il capitalismo ultramaturo e la dialettica storica della
negazione del valore attraverso la sua massima enfatizzazione
Dalla società comunistica originaria a quella sviluppata
L'uomo
capitalistico "ha compiuto ben altri portenti che le piramidi
egizie" (Marx, Manifesto), facendosi portatore di un
modo di produzione universale, in grado di sconfiggere qualunque
residuo del passato e di socializzare la produzione a livello
planetario. Niente ha resistito alla sua avanzata. Anche la natura,
che ha assistito alla comparsa di migliaia di specie e alla loro
estinzione, così come ha assistito alla nascita e alla morte di
innumerevoli civiltà umane, oggi sembra piegarsi all'uomo-industria,
che pur da essa è stato generato. Meno che mai hanno resistito
all'avanzata capitalistica società all'apparenza potenti ma
arretrate, come gli pseudo-socialismi russo e cinese. E alla stessa
prova sarà sottoposto ogni regime ibrido che voglia contrapporsi
alle totalizzanti necessità del Capitale giunto alla sua fase
suprema. Dalla Casa Bianca, a conferma di ciò, sono stati lanciati
ben espliciti proclami di guerra per far capire al mondo intero che
non sarà tollerato altro regime al di fuori di quello del Capitale,
con filiali ovunque e sede centrale a Washington
(leggi tutto http://www.quinterna.org/rivista/17/autonomizzazione.htm)
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