L'amministrazione di Montelupo Fiorentino promuove per giovedì 7
marzo una giornata di studi dal titolo "L'eccellenza della distruzione.
Ideologie, tecniche e culture per lo sterminio"
Montelupo
fu teatro fra il 7 e 8 marzo del 1944 (similmente a molti comuni della
Toscana) di una feroce repressione ordinata da Hitler, ma eseguita in
maggior parte da italiani, seguita agli imponenti scioperi del 3 e 4
marzo, che portarono tanti nostri concittadini a trovare una orrenda
morte nei campi di sterminio.
Il
Comune e le amministrazioni che si sono succedute hanno nel tempo
organizzato numerose e significative occasioni per ricordare, studiare e
dibattere di quel tragico passato.
Dall'esigenza di soffermarsi su alcune importanti questioni, nasce quindi l'idea di questo secondo convegno.
Esso
come è intuibile non abbandonerà la prospettiva cronologica, ma
cercherà altresì, di evidenziare alcune immagini che riteniamo
fondamentali.
La
questione dell'antisemitismo che attraversa davvero in maniera
trasversale una buona parte della storia dell'occidente. Crediamo però
che, malgrado le varie celebrazioni e le giornate della memoria, questo
aspetto non sia stato propriamente approfondito così come non è
conosciuta la sua profonda radicazione nella cultura italiana. Se la
strada verso lo sterminio necessitava di una ideologia di base,
certamente l'antisemitismo rappresentava un esempio in tal senso assai
forte e radicato.
Il
collante fortissimo esistente fra lo sviluppo del capitalismo
industriale, la tecnologia (con il corollario del rapidissimo sviluppo
di armamenti sempre più potenti e distruttivo) e le ideologie
imperialiste. Tale tappeto ideologico sarà fondamentale per i successivi
sviluppi nella conduzione degli eventi bellici. In particolare è da
evidenziare che l'atteggiamento tenuto nelle colonie rappresenta un
momento terribilmente simile, precursore, potremmo dire, delle
successive pratiche omicide.
La
prima guerra mondiale come evento esiziale per le modalità del
massacro. Sia in ordine all'uso della violenza, sia per l'impatto con
una modalità davvero moderna di condurre le guerre.
La
repressione del dissenso è un aspetto che assume caratteristiche
peculiari nella prima metà del '900 e non solo nei paesi fascisti.
L'aspetto ideologico del nemico come elemento da eliminare è
fondamentale per la stessa conquista del potere da parte dei fascisti e
dei nazisti.
Lo
sviluppo della tecnologia fu una caratteristica del secondo conflitto
mondiale. Ma c'è un aspetto che attiene alle modalità con le quali fu
attuato il disegno dello sterminio di massa. L'organizzazione dei campi
fu improntata all'applicazione sistematica dei concetti di serialità e
di automazione. In questo senso il “caso Hollerit” diviene
paradigmatico del grado di sviluppo teconologico, potremmo dire,
informatico, al quale erano pervenuti i nazisti e il livello, potremmo
dire “d'eccellenza” che caratterizzava la rampante tecnocrazia al
potere.
Il programma prevede
Ore 9,30 Welcome Coffee
Ore 10,00 Saluti del Sindaco
Francesco Germinario, Fondazione Luigi Micheletti
Cosa pensa un antisemita?
Nicola Labanca, Università di Siena
Nazionalismo Imperialismo, militarismo, tecnocrazia
Adriana Dadà, Università di Firenze
Strumenti di repressione del conflitto sociale;
ore 13,00 Pausa pranzo
ore 14,30, Ripresa lavori
Roberto Bianchi, Università di Firenze
Prove generali di distruzione di massa: la Prima Guerra Mondiale
Camilla Brunelli, Museo della Deportazione
L’annientamento attraverso il lavoro”: schede, elenchi, elaborazione dati
nei documenti delle SS
nei documenti delle SS
Per
facilitare l’organizzazione del convegno chiediamo agli interessati di
comunicare la loro intenzione a partecipare, compilando l’apposito
modulo (scarica il modulo di iscrizione) e inviandolo a a.bellucci@comune.montelupo-fiorentino.fi.it
Per informazioni
Andrea Bellucci
Telefono 0571/917516
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