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domenica 13 maggio 2012

Com'era bella l'Italia di prima.....








Elisabetta Landi : Il Mercato dei valani a Benevento.La compravendita del lavoro infantile nel sud Italia tra il 1940 e il 1960.Roma 2012 Ed. Ediesse.

Vorrei presentare un piccolo libro che illustra una vicenda poco conosciuta dal grande pubblico : il mercato dei bambini che avveniva nella piazza centrale di Benevento il giorno dell’Assunta cioè il 15 Agosto. Genitori poverissimi contrattavano con proprietari terrieri la “vendita” per un anno della forza lavoro di bambini che non potevano essere mantenuti perché provenienti da famiglie disagiate. Lascio immaginare il rapporto e la qualità di questa trattativa nonché la “simmetria” tra i due contraenti : questa storia non è avvenuta nel medioevo ma è andata avanti nel nostro paese fino agli anni’60 quando la modernizzazione delle campagne, la grande migrazione, posero fine allo sfruttamento orrendo dei contadini. Lo studio si compone di due capitoli intitolati rispettivamente Il Contesto Storico e Il Mercato dei valani ed è corredato da ben cinque appendici documentarie che contengono il materiale di cui si è avvalsa l’autrice. L’ultima è una galleria fotografica con i ritratti dei testimoni che hanno accettato di parlare e di farsi riprendere, due appendici riproducono una interrogazione parlamentare su questo fenomeno presentata in Senato nel Gennaio 1952 dal deputato socialista Luigi Renato Sansone, e un brano della guida di Benevento dell’Anno 1950 in cui l’autore F.Romano denuncia il fenomeno con un articolo e con delle foto.
Elisabetta Landi che è una giovane ricercatrice di storia orale, musicista e cultrice di musica popolare, nell’introduzione ricorda che questo fenomeno era stato come “rimosso” dalla memoria collettiva che non considerava particolarmente infamante il mercato quanto piuttosto lo sfruttamento a cui erano sottoposti i contadini in quest’area del Sud. Questo studio che ha ricostruito questo fenomeno grazie alle testimonianze degli ultimi valani sopravvissuti ha incontrato anche delle difficoltà di reperimento di fonti in quanto non è stato possibile all’autrice avere un filmato Rai degli inizi degli anni ’60 in cui veniva documentato questo tremendo “mercato” perché non lo si trova negli archivi(!!) così come non è stato possibile consultare neppure “gli atti relativi alle ordinanze di sgombero (della piazza di Benevento) redatte dall’Ufficio di Gabinetto e dall’Ufficio di polizia giudiziaria di quegli anni,recentemente desecretati, e ancora non sottoposti a indagine.”(Pag.78). Interessante è anche la descrizione del dibattito politico e culturale che si sviluppò in quegli anni (all’incirca nella seconda metà degli anni cinquanta): potremmo allora sottolineare l’intervento di Einaudi in una lettera al “Mondo” di Mario Pannunzio in cui difende la liceità della libera contrattazione tra datore e prestatore d’opera in cui l’economista liberale (fedele ai suoi principi) addebita l’assurdità di questo mercato alle condizioni arretrate del Sud e non al sistema capitalistico in quanto tale. Al contrario Gaetano Salvemini definisce quello della compravendita dei bambini a Benevento come “il mercato degli schiavi”.Bellissime anche le denunce di Corrado Alvaro e di Piovene che però non produrranno niente altro che un po’ di attenzione passeggera. Assolutamente scioccanti sono le interviste realizzate dalla Landi perché gli intervistati esprimono questa esperienza terribile senza “retorica” e senza enfasi con risposte molto misurate in cui il linguaggio lascia intravedere tutto l’orrore di questa realtà.
Sembra quasi che essi suggeriscano a chi legge questa situazione di solitudine, abbandono, squallore che essi hanno vissuto. Mi pare importante riportare alla luce queste esperienze e questo tema proprio ora in cui viene riproposta sotto la parvenza della “modernizzazione” la riduzione della forza lavoro a pura “merce” e in cui si tenta di riportare le condizioni del lavoro indietro, al tempo in cui si potevano schiavizzare le persone.





Vito Nanni





































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