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martedì 22 gennaio 2013

La scomparsa di un grande musicista



L’anno appena trascorso è stato funestato(tra l’altro) anche dalla scomparsa di un grande artista tedesco il musicista Hans Werner Henze (1926-2012). Questo nome non dice quasi niente a gran parte del pubblico degli intellettuali italiani  perché in questo paese c’è anche una solida ignoranza musicale. Eppure quando scompare un grande artista ci sentiamo lo stesso un po’ più poveri ed è come se ci avessero tolto qualcosa di nostro. Uso volutamente questi termini perché Henze aveva fatto dell’Italia la sua patria di adozione fin dagli anni cinquanta quando era stato costretto a cambiare paese per l’ostracismo politico e culturale a cui fu sottoposto in Germania. Tutto ciò perché il peccato di Henze era stato quello di essere marxista e di essere un musicista di quella avanguardia che ha rinnovato dal di dentro non solo il linguaggio musicale ma anche il modo di fare teatro lirico.
Nato in una famiglia numerosa, Henze mostrò ben presto i segni del suo interessamento nei riguardi dell'arte e della musica, il che produsse immediati conflitti con il padre, di tendenze decisamente conservatrici.Iniziò gli studi presso la scuola di musica di Braunschweig nel 1942, ma dovette interromperli nel 1944 quando fu richiamato dall'esercito per partecipare alla Seconda guerra mondiale; fu ben presto
catturato e fatto prigioniero di guerra. Nel 1945, terminato il conflitto, divenne pianista accompagnatore pressoil teatro di Bielefeld, e riprese gli studi di composizione sotto la guida diWolfgang Fortner a Heidelberg nel 1946.
Nel 1948 divenne assistente musicale al Deutscher Theater di Costanza,dove venne rappresentata la sua prima opera "Das Wundertheater" (da Cervantes). Nel 1950 divenne direttore d'orchestra al teatro diWiesbaden, dove compose due opere radiofoniche, il Primo concerto per pianoforte e orchestra nonché la sua prima opera lirica di rilevante importanza, "Boulevard Solitude" (una sorta di trasposizione moderna della trama di Manon Lescaut).
Nei primi anni Cinquanta prese parte ai ben noti Ferienkurse di
Darmstadt, famoso centro di studio e produzione delle musiche d'avanguardia.
Trasferimento in Italia


Nel 1953 Henze lasciò la Germania, in reazione all'omofobia,all'intolleranza ed alla situazione politica generale del suo paese, e si trasferì in Italia, a Marino, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita. Inizialmente questa sua posizione provocò numerose reazioni spiacevoli nei suoi confronti, tra cui le pesanti contestazioni ricevute alla prima della sua opera "König Hirsch" (basata su un testo di Carlo Gozzi)
e del balletto "Maratona" (su libretto di Luchino Visconti).A metà degli anni Cinquanta iniziò la sua lunga e fruttuosa collaborazione con la poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, la quale lavorò assieme a Henze come librettista per le opere "Der Prinz von
Homburg" (1958, basata su in testo di Heinrich von Kleist) e "Der junge
Lord" (1964). Dal 1962 al 1967 Henze ha tenuto corsi e masterclass di composizione al Mozarteum di Salisburgo, e nel 1967 è stato nominato "Visiting professor" al Dartmouth College nel New Hampshire (USA). Nel 1966 ottenne un grande successo con l'opera "Die Bassariden" al Festival di Salisburgo.
Nel periodo successivo, Hans Werner Henze rinforzò ulteriormente il suo impegno politico, il quale ha avuto notevoli influenze nei suoi lavori; ad esempio di ciò, la prima del suo oratorio "Das Floss der Medusa" venne annullata ad Amburgo quando le autorità tedesche rifiutarono di rappresentare il lavoro esponendo (come previsto dal libretto) un ritratto di Che Guevara ed una bandiera rivoluzionaria.
Le idee politiche di Henze sono del resto ben rappresentate anche in
opere quali la sua Sesta Sinfonia (1969), il Secondo concerto per violino
e orchestra (1971) e la composizione per recitante e gruppo da camera
"El Cimarron", basata su un testo (dell'autore cubano Miguel Barnet) che tratta della fuga degli schiavi durante il governo coloniale di Cuba.

La maturità artistica

Nel 1976 Henze ha fondato il Cantiere Internazionale d'Arte  a
Montepulciano, un organismo impegnato nella produzione e diffusione
della Nuova musica; è proprio a Montepulciano che fu rappresentata per
la prima volta la sua famosa opera per bambini "Pollicino" (1980). Nel
1981 ha fondato il Mürztal Workshops nella regione austriaca della
Stiria, dove ha pure fondato ed organizzato il Festival musicale giovanile
del Deutschlandsberg.Inoltre, nel 1988 ha fondato la Biennale di Monaco, un festival
internazionale di nuovo teatro musicale, del quale è stato anche direttore
artistico. Nel corso degli anni, le sue opere hanno preso dei connotati più
convenzionali ("Die englische Katze" del 1983 e "Das verratene Meer"
del 1990, basata sul racconto "Gogo no Eiko" dell'autore giapponese Yukio Mishima.
In ogni caso, le musiche di Henze hanno continuato anche in tempi
recenti a manifestare l'impegno politico e civile del loro autore: la sua
Nona sinfonia (per coro e orchestra, del 1997) contiene testi (di Anna
Seghers) in cui vengono ricordati i momenti più oscuri del passato della
Germania. La sua ultima fatica teatrale, invece, risale al 2003, anno in
cui venne rappresentata al Festival di Salisburgo l'opera "L'upupa",
basata su una favola popolare siriana.
Nel 1990 Hans Werner Henze ha ricevuto il Premio Ernst von Siemens,
mentre nel 1995 riceve il Westfälischer Musikpreis (premio musicale
della Westfalia); nel 2004 è stato nominato Dottore honoris causa per la
sua "scienza musicale" dalla Hochschule für Musik und Theater di
Monaco di Baviera.





A cura di Vito Nanni (le notizie biografiche e la foto sono tratte dal sito www.lamagiadellopera.it).Il video riproduce "Epitaph" per violoncello solo di H.W.Henze  eseguito da Olaf Maninger in memoria del musicista scomparso


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