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sabato 15 gennaio 2011

L'Almirante "democratico"





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Vorrei segnalare un articolo molto importante del Prof Marco Albeltaro pubblicato nel numero 79(Gennaio-Aprile 2010) della rivista storica “Passato e Presente” (Franco Angeli Ed.) perché è anch’esso un’opera utilissima di contro-informazione. Il saggio si intitola “Il ritorno del figliol prodigo. Ovvero l’Almirante “democratico”. Ed è una lucida e documentata ricognizione su un fenomeno che è (ahimè !) divenuto normale nell’Italia di oggi ovvero la rivalutazione del fascismo: questo fenomeno non desta più nessuna reazione nella società, sembra che i cittadini si siano assuefatti a questa vulgata che vuole rendere “presentabile” il fascismo e la sua storia che viene sempre più “riabilitata”. L’autore ricorda brevemente le tappe della rivalutazione dei maggiorenti del vecchio MSI partendo dai contributi a stampa di Franco Servello su Almirante, e di Gennaro Malgieri su Pino Romualdi. Poi si passa all’esame del libro pubblicato dall’editore Mursia e scritto da Vincenzo La Russa, pubblicato dall’editore Mursia , costui altri non è che il fratello dell’attuale ministro della difesa. Si tratta di un libro del 2009 in cui l’autore assume esplicitamente l’idea che essere fascisti nella storia dell’Italia repubblicana sia del tutto legittimo. Si tratta di un testo smaccatamente elogiativo e totalmente a-critico tanto che il Prof.Albeltaro scrive esplicitamente che “L’Italia di cui parla il biografo del segretario missino, anch’essa, non è mai esistita” (Pag. 135).Si va avanti a forza di errori ed omissioni per presentare una realtà totalmente inventata in uno sforzo di presentare Almirante come un “santino” e il MSI come un partito normale privo di qualsiasi spinta eversiva..L’analisi del libro è puntuale e precisa ed essa serve a condannare la campagna di normalizzazione del fascismo a cui hanno dato man forte anche esponenti della cosiddetta “sinistra”. Si riporta una intervista del solito onorevole Violante rilasciata al “Corriere della Sera” nel 2008 in cui si dice che “Almirante dopo gli anni del fascismo,ebbe un ruolo nel far evolvere compiutamente la nostra democrazia”.Questa intervista fu rilasciata poco prima della presentazione della ponderosa raccolta dei discorsi parlamentari di Almirante in cinque tomi con prefazione di Gianfranco Fini che così ha contribuito bene a rafforzare l’immagine di Almirante come “traghettatore” verso la normalità democratica.
Ma Violante non è l’unico a legittimare la figura di Almirante: oramai è diventata quasi una moda quella di intitolare vie e piazze al segretario missino. Il Prof Albeltaro ricorda il caso di Castellamonte in provincia di Torino in cui il sindaco Paolo Mascheroni ha rilasciato una dichiarazione esilarante per giustificare l’intitolazione. Comunque in questo paesino,dopo le proteste degli abitanti la proposta è stata ritirata ma è passata in molte altre cittadine e paesi. Quello della toponomastica non è proprio una questione di lana caprina perché investe direttamente l’identità di un luogo e il richiamarsi alla memoria di un fucilatore di partigiani non mi pare un buon modo di consolidare la democrazia. Comunque speriamo di poter pubblicare per intero Il saggio del Prof. Albeltaro in modo che ciascuno possa farsi un’idea più precisa della gravità del problema. Segnalo anche il silenzio totale della grande stampa radio-televisiva su queste questioni e che gli unici a protestare vibratamente per questa operazione siano stati i “sovversivi” dell’ANPI.

Vito Nanni

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