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mercoledì 22 dicembre 2010

Un testo di sorprendente attualità :" La società dello spettacolo" di Guy Debord




Guy Debord : La società dello spettacolo.(Prefazione di Carlo Freccero e Daniela Strumia).Milano 2001-2002 Baldini e Castoldi
Questo è un libro che dovrebbe essere letto da tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo e la promozione del pensiero critico. Scritto nel 1967 e aggiornato nel 1988 dallo stesso autore con i “Glossari della società dello spettacolo” esso analizza e descrive con metodo scientifico la realtà del mondo (incubo) che stiamo vivendo. Il testo ha una prefazione di Carlo Fruttero e Daniela Strumia che con grande acutezza riescono a cogliere l’essenza del testo e a comunicarne l’enorme portata innovativa. Giustamente essi ricordano che “Debord è il Marx del consumismo. Svela che la vera essenza della merce è la spettacolarizzazione. La merce non viene acquistata per essere consumata ma per la sua carica simbolica (Pag.13 dell’Introduzione).Il metodo che il filosofo francese usa è infatti un metodo di analisi marxiana così come anche la stesura del testo è piena di riferimenti diretti a Marx . Il marxismo di Debord, così come quello dei giovani occidentali del ’68, era filtrato attraverso la lettura di “Storia e coscienza di classe” di Lukàcs ,così come esso passava anche attraverso l’influenza dei filosofi francofortesi : era un umanesimo che portava alla critica della società così com’è, all’analisi dell’alienazione nelle società moderne. L’esposizione del testo viene suddivisa in nove capitoli ciascuno dei quali viene introdotto da una citazione o una riflessione tratta dal pensiero critico classico. Ad esempio, il primo Capitolo che si intitola “La separazione compiuta” ha come epigrafe questo pensiero di Feurbach (Tratto dalla prefazione alla seconda edizione dell’Essenza del Cristianesimo):
E senza dubbio il nostro tempo…preferisce l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà, l’apparenza all’essere… Ciò che per esso è sacro non è che l’illusione,ma ciò che è profano è la verità. Anzi il sacro s’ingigantisce ai suoi occhi via via che diminuisce la verità e l’illusione aumenta, cosicchè il colmo dell’illusione è anche per esso il colmo del sacro
Il corpo del testo dei singoli capitoli è diviso numericamente in varie tesi che sono esposte con un “ordine geometrico” in modo da favorire la riflessione del lettore.
Egli attraverso questo percorso ci porta alla radice dell’alienazione delle società contemporanee e noi leggendo ci rendiamo conto che il libro non ci parla di una realtà fittizia ma del mondo che stiamo vivendo oggi. Il commentario aggiunto da Debord nel 1988 analizza poi lo sviluppo di questa società nel prosieguo del suo inarrestabile avanzamento dimostrando come la teoria del terrorismo non sia altro che l’organizzazione dell’incertezza a livello planetario. Non solo egli sostiene che anche la criminalità organizzata è perfettamente integrata in questa società avanzata e a proposito della mafia italiana scrive:
“Ci si sbaglia ogni volta che si vuole spiegare qualcosa opponendo la mafia allo Stato : essi non sono mai stati in rivalità .La teoria verifica con facilità ciò che tutte le dicerie della vita pratica avevano dimostrato troppo facilmente. La mafia non è un’estranea in questo mondo: ci si trova perfettamente a suo agio: Nell’epoca dello spettacolare integrato, essa appare di fatto come il modello di tutte le imprese commerciali avanzate”Il testo si conclude con una nota biografica bellissima scritta da Pino Corrias che i lettori non devono assolutamente saltare.

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